A PIERANTONIO PENSAVAMO DI AVER TOCCATO IL FONDO E INVECE AL PEGGIO NON C´E´ MAI FINE. E COSI´ IL TRESTINA ESCE NUOVAMENTE SCONFITTO DAL CONFRONTO CON LA PONTEVECCHIO. UN TRE A DUE PIU´ CHE MERITATO DA PARTE DEI ROSSOVERDI CHE SEPPUR IN DIECI PER QUASI TUTTO L´ARCO DELL´INCONTRO E POI IN NOVE PER TUTTO IL SECONDO TEMPO SONO RIUSCITI A PORTARSI A CASA UNA VITTORIA CHE COME GIA´ DETTO HANNO AMPIAMENTE MERITATO. MA OGGI QUELLO CHE CI E´ MANCATO, COME IN ALTRE OCCASIONI, OLTRE AI PUNTI E AL GIOCO, ED E´ LA COSA PIU´ IMPORTATE, E´ IL SAPER PERDERE, L´ACCETTARE LA SCONFITTA RICONOSCENDO I MERITI DELL´AVVERSARIO E I DEMERITI PROPRI, METTENDO IN UN ANGOLO QUELLA PRESUNZIONE CHE CI FA CREDERE DI ESSERE MIGLIORI DEGLI ALTRI QUANDO INVECE SONO GLI ALTRI AD ESSERE MIGLIORI DI NOI. NON VOGLIO DILUNGARMI PIU´ A LUNGO, MI SEMBRA PROPRIO CHE NON NE VALGA LA PENA VISTI I RISULTATI OTTENUTI CON LA PREDICA DEL DOPO PIERANTONIO. UNA COSA POSITIVA VOGLIO PERO´ RICONOSCERLA ANCHE A NOME DELLA SOCIETA´ PERCHE´ ALMENO UN GIOCATORE HA RICONOSCIUTO IL SUO ERRORE ED HA TELEFONATO PER SCUSARSI DEL SUO COMPORTAMENTO. BRAVO,NE PRENDIAMO ATTO E PERDONIAMO, VISTO CHE CHIEDERE SCUSA E´ SICURAMENTO UNA DELLE COSE PIU´ DIFFICILI PER TUTTI MA SOPRATTUTTO PER UN GIOVANE. SPERIAMO CHE QUESTA GIORNATA E QUESTA GARA, CHE NON HA PORTATO PUNTI ALLA CLASSIFICA DEL TRESTINA, SERVA A TUTTI PER LO MENO A MEDITARE SUL COME COMPORTARSI IN CAMPO, FUORI DEL CAMPO E CON QUALSIASI AVVERSARIO ANCHE SE, MOLTO SPESSO, LO SAPPIAMO TUTTI, LA REAZIONE E´ FRUTTO DI UNA PROVOCAZIONE PRECEDENTE, MA LA VERA FORZA E´ QUELLA DI NON REAGIRE ALLE PROVOCAZIONI IN MODO DA NON METTERSI MAI ALLA PARI CON CHI VOLUTAMENTE VI HA PROVOCATO.
