BRACHI: "A TRESTINA UN ENTUSIASMO INCREDIBILE. E CON SARRI..."

05-06-2017 19:58 -

Da"eccellenzacalcio.it" Intervista di Nicola Agostini.
Il primo obiettivo è non spegnere quell´entusiasmo che c´è in questo momento e che mi ha convinto ad accettare subito Trestina. Un pranzo, a metà strada, a Palazzo del Pero, con il presidente Bambini e una sorta di colpo di fulmine. Una settimana di incontri con il vicepresidente Galizi, il ds Cerbella e gli altri dirigenti ed ecco che Marco Brachi è diventato il nuovo allenatore del Trestina.
"Ho visto un presidente e una società che hanno voglia di fare le cose per bene ed è quello che cercavo. Ho sempre detto che prima o poi sarei voluto tornare in Umbria e Trestina è l´occasione giusta".
SMS DA CASTELLO - Già, Brachi, fiorentino di Pontassieve, 54 anni, grande esperienza di serie D maturata in Toscana, sulle panchine di Fortis Juve, Forcoli, Montevarchi e Scandicci, e in Umbria alla guida del Group Castello, subito l´approdo in serie D dei tifernati nella stagione 2009-2010. "Ritroverò Morvi (Matteo Morvidoni, ndr) e mi dicono sia diventato ancora più forte... In mezzo allora saremmo a posto perché già era forte sette anni fa... A proposito di Castello fatemi ringraziare il presidente Stefano Caldei e il grande custode Mario, i primi due a farmi un in bocca al lupo. Caldei mi ha detto anche che ho scelto una grande società e ne sono convinto anche io".
ZOCCOLO DURO - Brachi non parla di obiettivi ma pensa solo alla squadra e al lavoro da fare. "Ho la fortuna di lavorare con un ds come Enrico Cerbella e sono sicuro che faremo bene. E´ presto per parlare di acquisti, anche perché prima ci sono riconferme da fare. Non voglio fare stravolgimenti. Anzi, tanto per parlare dei giocatori storici, io punto molto su Ceccagnoli, Morvidoni e Iozzia".
IL MAESTRO – Un sms arriverà, c´è da scommetterci, anche da Castelvolturno. "Maurizio (Sarri ndr) è un grande amico prima che il più grande allenatore d´Europa. Sono stato a trovarlo da poco. Da lui c´è sempre da imparare. Ci conosciamo da quando ce le davamo in campo. Pur essendo due liberi, trovavamo sempre modo di fare un bel faccia a faccia. Da giocatore – sorride – ero più forte io. Da allenatore di cosa vogliamo parlare? Anche se una volta l´ho battuto...".
Calcio champagne stile Napoli per il Trestina? "Non scherziamo. La società, ripeto, vuole fare le cose in maniera seria ed io ho accettato questa sfida per questo: piedi per terra e tanto lavoro per toglierci qualche soddisfazione".




Fonte: ECCELLENZACALCIO.IT