80 VOLTE STEFANO GRAMACCIA: “ARRIVO A 100 E SMETTO”

02-05-2019 12:01 -

di Nicola Agostini
per Eccellenzacalcio.it

Quell'esterno destro al volo dal limite, con palla all'angolino, dopo 2 minuti di Prato-Trestina ha un valore speciale per Stefano Gramaccia. E' il gol numero 80 per il centrocampista classe '87 del Trestina fra serie D ed Eccellenza con le maglie di Todi, Orvietana, Pontevecchio, Pianese, Casacastalda, Gualdo Casacastalda, Subasio, Villabiagio e Trestina.
80 centri senza battere neanche un rigore. “E' meglio che non lo faccia – sorride – perché nelle uniche due occasioni in cui mi sono portato sul dischetto, con la Pontevecchio, ho sbagliato. Meglio sulle punizioni? Quelle non mi è neanche mai balenata l'idea di calciarle. Diciamo che da questo punto di vista sono un po' come Gabriele Goretti...”.
L'amico di sempre, il primo a scrivere al buon Sticchio, come lo chiama lui, per complimentarsi per gli 80 gol. “No, diciamo la verità. Ha fatto subito un audio in un gruppo WhatsApp, per insultarmi, appena ho postato la foto su Facebook con il numero 8 e vicino uno 0 disegnato con il nastro adesivo. Ha chiesto subito se qualcuno avesse del salvapelle da prestarmi...”.
Una foto con un significato speciale: 8 come il numero che Stefano porta sempre sulle spalle, 0 con i cerotti a simboleggiare i tanti infortuni che ne hanno costellato la carriera, non ultimo quell'inciampo che l'ha costretto a saltare mezza stagione lo scorso anno al Villabiagio.
“L'importante, ormai l'ho imparato, è ripartire sempre con più voglia di prima. Io ho un solo rammarico. Quello di non aver mai fatto almeno un anno di professionismo. Magari senza tutti questi infortuni ci sarei riuscito. Non sono un fenomeno, ma un anno in club di serie C penso che ci sarei potuto stare. Io poi non ho mai voluto avere procuratori, non ne vedo il senso a questi livelli, sono sempre andato avanti con le mie forze. Oggi sono qui a Trestina, sto benissimo e negli anni ho avuto sempre la fortuna di trovare ottime società e spogliatoi fatti di ragazzi meravigliosi e amici veri, quindi posso ritenermi molto fortunato”.
Il gol più bello di questi 80? “La rovesciata all'andata contro il Prato. E' una squadra che mi porta bene. Ma per il valore che ha avuto, direi il gol vittoria contro il Viareggio al Bernicchi. Quel giorno c'era anche Ale, mio figlio, allo stadio. Papà prima della partita mi aveva detto: “Se segni te lo porto sulla rete”. Un momento meraviglioso”.
Ma Stefano Gramaccia con chi vorrebbe giocare? “Con Luca D'Ambrosio perché è un ragazzo eccezionale. Mi scrive sempre, dice che si studia i miei movimenti, ma secondo me ha memorizzato male il numero. E con Fabrizio Sinisi, ma per motivi familiari, diciamo così, visto che abbiamo già concordato il matrimonio fra il mio Ale e la sua Greta... E anche le mamme hanno dato l'ok”.
Quota 100 nel mirino? “Sì, altri 20 gol poi posso pensare di smettere”. O forse, per meglio dire, altre 20 dediche, perché da quel 4-2 in Todi-Arezzo dell'11 ottobre 2010, il numero 26 in carriera che regalò la vetta del campionato di serie D al Todi, davanti al Perugia, tutti i gol di Stefano sono dedicati a mamma Concetta. “Se poi a 97 o 98 dovessi bloccarmi, chiederò, come sempre, qualche consiglio a bomber Goretti...”.
(Nella foto Stefano Gramaccia festeggiato dai compagni dopo il goal della vittoria con il Viareggio)


Fonte: Eccellenzacalcio.it