Daniel Mancini - "Bastia, sono io quello tradito"

10-06-2010 -

Il bomber del Trestina: "Nessun accordo, avevo chiesto un aumento e...". Mancini replica a Bartolucci dopo l´addio ai biancorossi
Le parole del presidente del Bastia Paolo Bartolucci non sono rimaste inascoltate. Soprattutto non lo è stato il commento all´addio di Daniel Mancini ai colori biancorossi, dopo che il bomber perugino si è accasato a Trestina. Il numero uno del sodalizio bastiolo aveva definito, in sostanza, il comportamento dell´attaccante come un "tradimento", visto e considerato - a suo dire - che aveva accettato le avances di Leonardo Bambini (nella foto con il Presidente del Bastia Bartolucci) solo poche ore dopo aver detto già sì proprio a Bartolucci che gli aveva offerto la riconferma. Adesso è Daniel Mancini a voler dire la propria sulla vicenda. Quarantuno gol in tre anni "Dopo due stagioni e mezza con il Bastia Calcio - spiega la punta classe 1984 -, sentirsi dare del traditore è veramente insopportabile. Non tanto per la parola in sé ma perché è falso. Tutto falso. Non ho certo tradito in campo: da attaccante ho realizzato nella prima stagione 16 gol, nella seconda 13 e nella terza 12. Un buon bottino di reti che stanno a dimostrare non tanto il mio valore ma l´attaccamento ad una maglia, ad una tifoseria e ad una idea del calcio dilettantistico che mi sono sempre piaciuti. Grazie al mio impegno e a quello di tutti componenti della squadra, abbiamo assaporato la gioia dei play off". La questione soldi e l´adeguamento "Non ho tradito, nonostante il virgolettato del presidente del Bastia affermi il contrario, - continua Daniel Mancini - neanche la società quando si è trattato di organizzare la stagione 2010-2011. A 26 anni, nel pieno delle forze di un calciatore dilettante, ho chiesto al presidente Bartolucci un piccolo adeguamento del rimborso spesemensile. Una cifra sinceramente irrisoria ma che mi tutelava comunque dai rincari che ogni giorni qualsiasi cittadino è costretto ad affrontare. Sinceramente, data la cifra e il mio passato, mi aspettavo una stretta di mano e un accordo messo subito in tasca. In realtà, il presidente mi ha ribadito che ´la situazione era difficile´, che di ´aumenti non se ne parlava´ e infine che se volevo vestire la maglia del Bastia dovevo accettare il trattamento economico pattuito due anni prima. Nonostante queste parole ho sperato fino all´ultimo in un barlume di riconoscenza e ragionevolezza dato che il presidente si era preso tre giorni di tempo per richiamarmi. Quei tre giorni sono passati senza una sua chiamata. Mentre altre tre società continuavano a cercarmi e fare proposte. Altro che accordo millantato dal presidente che forse si è voluto così giustificare di fronte ai tanti tifosi e soci". Bastia più sola giorno dopo giorno La conclusione a cui Daniel Mancini è arrivato è stata questa. "Dato quel silenzio e il mancato accordo iniziale, ho capito che il mio tempo a Bastia, per ora, era finito - conclude l´ex biancorosso -. Finito per una richiesta di un piccolissimo rimborso spesa a fronte di 36 gol in 2 stagioni e mezzo. La verità è che sono stato tradito io e i tifosi del Bastia Calcio in una piazza dove sempre più persone se ne vanno con l´amaro in bocca. Per quanto riguarda il mio futuro, Trestina è un nuovo capitolo sportivo e personale tutto da scrivere". La polemica che sembrava oramai rientrata è riesplosa fortissima, quindi. Chissà che questo non sia l´ultimo capitolo di un botta e risposta che sta infiammando l´estate del calcio dilettantistico umbro

Fonte: CORRIERE DELL´UMBRIA