INTERVISTA DI TOMMASO RICCI A DANIEL MANCINI

14-09-2010 -

Quest´anno si cerca il capello. E´ il compito a casa del lunedì che Cerbella ha già assegnato al Trestina. Perché, per vincere, vuole che tutto sia perfetto. Lo ha detto ai suoi giocatori, che hanno capito e sottoscritto. Altrimenti, a pancia piena, Daniel Mancini, re della domenica, non sarebbe così insoddisfatto. "Bella domenica con quei due gol e quei tre punti. Bel lunedì a goderseli, bello tutto, ci mancherebbe - dice l´autore della doppietta che ha incantato il ´Trippolini´ -, ma andiamoci piano coi festeggiamenti. Di giornate così ce ne servono almeno altre ventinove, per me vale lo stesso discorso: poi sì che il lunedì si potrà fare baldoria. Oggi, ad esser puntigliosi, due nei ci sono...". Troppo forte la partenza per reggere il ritmo? Ansia da prestazione? Continuasse così, toccherebbe quota 60 gol... "Nemmeno se le butto tutte dentro con le mani - continua -. I gol a volte vengono, a volte no. A volte se ne fanno di stupendi da metà campo, a volte da mezzo metro e ti fanno ancor più felice. Il gol non è una scienza esatta". Domenica, il secondo, quello del 3-0, però, con la tecnica aveva molto a che fare. "Sì, è vero - sorride -, è venuto fuori bene, ma mi dispiace abbia castigato forse oltre i propri demeriti la San Marco, la squadra del mio paese. E´ questo il primo neo. Abito a due chilometri dal ´Trippolini´, mi è sembrato quasi uno sgarbo. Speriamo la squadra di Flamini possa fare bene in questa stagione, se inserisce un paio di pedine... Per quanto riguarda noi, posso solo garantire che ce la metteremo tutta per provare a vincerlo questo benedetto campionato". Già dalla terza di campionato, Cerbella potrà contare sul rientro di Andrea Procelli ("sempre bellissimo giocarsi assieme" per l´ex bastiolo), da domenica invece su quello di Alessio Ceccagnoli che ha scontato la squalifica ereditata dalla passata stagione. Al ´Casini´ farà tappa la Narnese, ma in quell´occasione non ci sarà Francesco Ferri (nella foto con Daniel Mancini quando era un avversario), espulso a un minuto dalla fine per una bestemmia. E questo è l´altro neo. "Espulsione ingiusta - sentenzia Mancini -, l´arbitro ne avrebbe potuti cacciare almeno altri quattro o cinque, poi eravamo al 90´, sul 3-0... Diciamo che se la poteva risparmiare Agrò, il metro di giudizio deve essere lo stesso per tutti, sempre". Per il resto, il Trestina è la più bella espressione del calcio regionale: miss Eccellenza. "Darò il mio contributo - prosegue -. Non ho mai segnato tanti gol in carriera - sorride Mancini - anche perché in campo gli allenatori che ho avuto mi hanno fatto sempre fare tante cose insieme. Quest´anno ho una squadra molto completa attorno, fortissima (non mi fate stabilire, però, se la più forte, altrimenti qualcuno si offende); certamente le occasioni per segnare non mancheranno. Ma poi sapete cosa vi dico? Questi discorsi non mi appassionano più di tanto: l´importante è che il Trestina segni e che vinca. Ciò che posso augurami dal punto di vista personale è solo quello di accontentare i dirigenti che mi hanno tanto voluto a Trestina e i tifosi che mi hanno accolto col tappeto rosso". Sul quale è a suo agio più che sul sintetico. "Ormai lo sanno tutti" chiosa. Anche se la San Marco, a dire il vero, non se ne è accorta

Fonte: CORRIERE DELL´UMBRIA