"Questo è il Trestina più forte". Eccellenza Bomber Procelli soddisfatto: "Ci serve equilibrio perchè il campionato è lungo".

04-11-2010 17:47 -

Il gol di Andrea Procelli a Pierantonio ha permesso al Trestina di tirarsi fuori da una brutta situazione. Andare a meno nove, in caso di sconfitta, sarebbe stato quasi un suicidio per quanto riguarda la classifica. "Diciamo che con 60 punti ancora a disposizione non tutto sarebbe stato perduto, ma certo anche mentalmente, sarebbe stato poi difficile recuperare". Queste le parole del bomber che dopo un avvio difficile sta cercando di ritrovare quello smalto che lo ha sempre contraddistinto nella sua lunga carriera calcistica. Non tutti sanno però, che l´impiego col contagocce di Procelli, dipende non certo da scelte tecniche del mister. Infortunio "Io sto recuperando dall´operazione di questa estate e quando la gente parla del sottoscritto, nessuno lo sottolinea. E´ la prima volta che mi capita di dover recuperare da un infortunio. Sto facendo enormi sacrifici per bruciare le tappe, avrei dovuto ricominciare a mettere i piedi in campo a metà novembre, ma grazie al lavoro sono riuscito ad anticipare i tempi, forzando molto ed allenandomi anche nei giorni di riposo. E´ normale che ancora non sia al 100 per cento, anche se piano piano le cose stanno migliorando". Non vuole perdere tempo, per non lasciarsi sfuggire questa occasione, di portare il Trestina alla vittoria del campionato. "In vita mia di vincere campionati mi è già capitato - spiega l´attaccante - ma questo sarebbe fantastico perché a 34 anni sento la giusta maturazione. Credo che a livello di organico questo sia il Trestina più forte in cui ho mai giocato, poi per riuscire a vincere si devono allineare anche altri fattori, come gli infortuni, le squalifiche e la fortuna, che hanno sempre un peso determinante nella classifica finale". La classifica Parlare di lotta a due però sembra adesso un po´ prematuro: "Sono sicuro che i veri valori verranno fuori, dopo otto giornate è difficile dire chi sta facendo bene e chi no. Ricordo per esempio, il Campitello che lo scorso anno nel girone di andata era in testa poi sappiamo tutti come è andata a finire". Dire Procelli è come dire Trestina. In questa squadra ci sono giocatori che ormai si identificano con la maglia bianconera, non solo lui, ma pure Guazzolini, Ferri, Alessio e Nicola Ceccagnoli, tanto per fare nomi. "Sono consapevole - prosegue - che per gente come loro che vivono la realtà cittadina costantemente vincere qui sarebbe davvero il coronamento di un sogno. Trestina è molto attaccata alla propria squadra di calcio e spesso il calcio si vive con troppa esasperazione. Ossia sei un brocco quando si perde, sei un fenomeno quando si vince. Questo è un discorso che si può fare penso per qualsiasi realtà che vive il calcio in maniera passionale. Anche per questo saremmo felici di riuscirci. Dobbiamo solo riuscire a trovare l´amalgama e la convinzione giusta. Il nostro è un gruppo molto compatto". Possibile addio Sulle voci di un suo possibile addio Andrea Procelli è categorico: "Se la società venisse a dirmi chiaramente che gli obiettivi di inizio stagione sono ridimensionati potrei prendere anche in esame l´idea di cambiare. Altrimenti resterei per tentare di portare in alto questi colori". Il suo gol domenica intanto potrebbe aver salvato una stagione, ma Procelli non crede che la panchina di Cerbella sia a rischio: "Premesso che le sorti di un allenatore dipendono molto dai risultati - prosegue l´attaccante - non penso però che la società stia pensando di cambiare, anche se poi è la soluzione più facile, quando le cose vanno male. Ma staremo a vedere cosa succederà nelle prossime settimane". Il bomber torna poi sulla partita di domenica, valsa un pareggio. Qualcuno si aspettava qualcosina in più. "Se avessimo vinto avremmo messo pressione addosso al Pierantonio, ma non aver perso per noi è stato importante. Perciò dobbiamo ripartire proprio da qui,con la giusta concentrazione sin dalla prossima partita". Contando sempre sui gol del proprio bomber principe. "Sono felice di portare il mio contributo alla causa - conclude Procelli - se poi per qualsiasi motivo le cose dovessero cambiare, sarei pronto a mettermi in discussione. Sto benissimo a Trestina, ma il calcio non finisce qui"

Fonte: CORRIERE DELL´UMBRA Intervista a Procelli di Fabio Marracci